domenica, ottobre 28, 2007

equilibrium


alla fine, dopo l'ennesime oscillazioni
tra estremi, tanto che sono opposti
che per forza poi uno tenta di rifugiarsi nell'idea del vuoto,
l'affascinante dimensione che tutto ingloba e nulla impegna,
cioè che tutto impregna e ingloba il nulla,
allora, come dicevo...
vuoto, nulla, in fondo poi il nulla è l'unica dimensione che diventa permanente...
quello che è permanente è il nulla,
soprattutto in me che sono un'aspirante nullità di nullezza...
quindi, come dissi più volte,
nulla è permanente
e non, nulla è la permanente
perchè essendo riccia e sconnessa naturale sarebbe fuori luogo, cioè fuori nulla, cioè fuori e basta (questo però suona bene..)
e poi, e poi...io davvero non penso a nulla, cioè io penso nulla...
cioè devo pensare a nulla per non pensare a nulla rischiando così di pensare a qualcosa...
aspetto soltanto che il nulla pensi a me...
senza pensare naturalmente di aspettare...
cioè voglio essere a zero: numero di pensieri = 0
cioè mi metto tra parentesi e mi elevo alla potenza di zero....
e divento uno...
in fondo tutti alla fine vogliono diventare uno, o no?
già ma poi quanti uno ci sono?
tanti uni in uno...
e poi dicono che ESSERE per un essere umano significa esser-ci...
siamo uni nell'esser-ci, cioè siamo unici nell'esser...e
ma va là patacchina e questo me lo chiami non pensare?
forse è meglio elevarsi alla potenza di uno per diventare....


1 commento:

Anonimo ha detto...

Stá mania dell'uno. E nessuno che pensa mai al due, a questi poveri secondogeniti che devono lottare da subito l'uno davanti a loro per ottenere un minimo di visibilitá.
E sono pure il doppio dell'uno.
gal