alla fine, dopo l'ennesime oscillazioni
tra estremi, tanto che sono opposti
che per forza poi uno tenta di rifugiarsi nell'idea del vuoto,
l'affascinante dimensione che tutto ingloba e nulla impegna,
cioè che tutto impregna e ingloba il nulla,
allora, come dicevo...
vuoto, nulla, in fondo poi il nulla è l'unica dimensione che diventa permanente...
quello che è permanente è il nulla,
soprattutto in me che sono un'aspirante nullità di nullezza...
quindi, come dissi più volte,nulla è permanente
e non, nulla è la permanente
perchè essendo riccia e sconnessa naturale sarebbe fuori luogo, cioè fuori nulla, cioè fuori e basta (questo però suona bene..)
e poi, e poi...io davvero non penso a nulla, cioè io penso nulla...
cioè devo pensare a nulla per non pensare a nulla rischiando così di pensare a qualcosa...
aspetto soltanto che il nulla pensi a me...
senza pensare naturalmente di aspettare...
cioè voglio essere a zero: numero di pensieri = 0
cioè mi metto tra parentesi e mi elevo alla potenza di zero....
e divento uno...
in fondo tutti alla fine vogliono diventare uno, o no?
già ma poi quanti uno ci sono?
tanti uni in uno...
e poi dicono che ESSERE per un essere umano significa esser-ci...
siamo uni nell'esser-ci, cioè siamo unici nell'esser...e
ma va là patacchina e questo me lo chiami non pensare?
forse è meglio elevarsi alla potenza di uno per diventare....
1 commento:
Stá mania dell'uno. E nessuno che pensa mai al due, a questi poveri secondogeniti che devono lottare da subito l'uno davanti a loro per ottenere un minimo di visibilitá.
E sono pure il doppio dell'uno.
gal
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